Evviva perchè é Viva
èViva: si
riferisce ad ogni persona che incontro, sia ricca o povera, manager o
disoccupata, famosa o emarginata, furba o ingenua, simile o diversa, forte o
fragile. Un tempo più o meno lontano, ognuna di queste persone è stata
minuscola ed invisibile agli occhi, alloggiata in un enorme palazzo (come
definiscono i giapponesi l’utero materno, shi-kyu) caldo e confortevole.
In un preciso momento della storia, una fragile cellula ha iniziato a cantare
lo spartito scritto su un lungo pentagramma di DNA, dando forma ad una musica
misteriosa, nuova, unica e irripetibile: la vita di un nuovo essere umano.
Ecco, per me questa musica è sacra e misteriosa: da ascoltare con rispetto e
devozione, senza pregiudizi.
"è Viva!": è il primo pensiero che ha pervaso il mio essere quando ho visto la mia quarta figlia, che qui chiamerò M. Lei è l’ultima sinfonia che ci è stata donata dal Compositore dei compositori ed ha una nota in più del normale: do-re-mi-fa-sol-la-si-X
X in matematica rappresenta
l’incognita per eccellenza. E così è stato anche per noi… e di solito le
incognite mettono un pochino di ansia: Come suonerà questa X in più? Quale sarà
lo strumento più adatto a suonarla? Quale messaggio porterà con sé? Come
possiamo aiutare noi e gli altri a goderne?
Dopo aver capito
che era inutile provare a risolvere l’equazione X=?, abbiamo deciso di
farci sorprendere e stravolgere dalla sua presenza. Abbiamo deciso di
guardare alla X non come ad una incognita minacciosa, ma come ad un regalo
tutto da scartare, certi che quella X in più ci insegnerà altre sfumature della
musica, ci aprirà nuove prospettive e ci migliorerà.
A volte ci è capitato
di temere che questa X in più causasse delle stonature, delle melodie non in
armonia con il resto dello spartito. In questi momenti di angoscia e paura
verso l’ignoto si è tentati di spegnere la musica prima ancora di iniziare ad
ascoltarla. No, non dobbiamo credere alle nostre paure, che sono alimentate dalle
nostre fragilità personali. La X in più non produrrà suoni inascoltabili; saremo
noi semmai a non essere abbastanza maturi per apprezzare e comprendere un
genere musicale nuovo e del tutto originale.
Quella musica che
ci avevano descritto come poco armoniosa, stonata, non adatta all’ascolto ci ha
sorpreso con la sua forza, con i suoi ritmi in crescendo… con il suo andamento
allegro e vivace. Certo non è una musica
sempre rilassante e seguirla non è semplice anche per i più esperti, ma non è
per nulla noiosa, malinconica o deprimente. È viva!
È viva! Come il
pianto di un neonato, mescolato alla risata di un padre, ai gemiti di una madre,
al ritmo rapido e acuto dei battiti dei loro cuori colmi di gratitudine negli
ultimissimi istanti del parto.
È viva! E ti
costringe ad alzarti e ballare, con volteggi, salti e… scivolate.
È viva e noi ce
la godiamo dal vivo e non da spettatori: siamo chiamati a suonarla
insieme.
M, con il suo
spartito tutto da scoprire, è un dono per noi. E speriamo che lo sia per tutti
coloro che la incontreranno sul loro cammino.
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